Rugby

Rugby: una meta con…Francesco Morresi

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Protagonista della nostra rubrica del mercoledì è uno storico dei colori biancoverdi. Il suo impegno dentro e fuori dal campo lo portano ad essere, ad oggi, uno delle colonne portanti dell’intero Cus Ancona. Nel Rugby, tuttavia, muove i passi più importanti che lo hanno portato nel tempo ad essere conosciuto con il soprannome di Cocciola. Stiamo parlando di Francesco Morresi, baluardo della squadra anconetana, che quest’anno rientra dopo un infortunio che lo ha tenuto fuori per molto tempo. Da segnalare anche il suo ruolo di Fisioterapista nella sezione Calcio a 5, che svolge con grande maestria per il secondo anno consecutivo.

 

Francesco, al rientro dopo un brutto infortunio. Qual è il tuo stato d animo?

“Era ora. Rientrare da una rottura del crociato a trentadue anni non è proprio una passeggiata, ma sicuramente grazie agli stimoli che mi danno il nuovo allenatore Moreno Perucci e i miei compagni la salita sembra molto meno ripida”

 

Cosa rappresenta il Rugby per te?

“il Rugby ti insegna a non mollare e a superare le difficoltà, e la cosa ancora più bella è che non sei mai da solo perché hai tante persone intorno che ti spingono ad andare. Credo che sia più facile cominciare a giocarci che smettere di farlo”.

 

Che aria si respira intorno alla squadra?

“Vogliamo ritornare in C1. Il nostro allenatore, i nostri dirigenti e giocatori, tutti stiamo dando il 100% per inseguire questo obiettivo. E possiamo ancora migliorarci”

 

A che età hai approcciato a questa disciplina?

“Ho cominciato a 21 anni, prima giocavo a basket. Avevo visto alla TV una replica della finale mondiale tra Australia e Inghilterra del 2003, quella del drop di Wilkinson”

 

Il ruolo di FISIO è nato dalla passione per lo sport?

“In realtà è nato perché ero agli sgoccioli con il mio vecchio lavoro, ho provato il test d’ingresso e l’ho passato. Dopo il secondo mese ho capito che volevo che fosse il mio lavoro perché mi permette di stare a contatto con tante realtà sportive differenti, soprattutto con il rugby, che non potrò giocare per sempre purtroppo”

 

Che stagione speri di vivere?

“Mi rifaccio alle parole del mio compagno Emiliano Stazio, bisogna OSARE. C’è un rinnovato entusiasmo grazie all’arrivo di Moreno, ci sta trasmettendo tanto sia a livello tecnico che personale e questo ci fa crescere. Ora bisogna dimostrare sul campo quello che valiamo, e ripagarlo della fiducia che ci sta dando. Ce la metteremo tutta per raggiungere l’obiettivo”

 

Ufficio Stampa Cus Ancona

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